Varie tipologie di parto
Ciao a tutte, ovviamente ognuna di voi sa che oggi è possibile adottare varie tipologie di parto. Non sta a me dirvi quale sia la migliore perchè ciascuna di voi ha la possibilità di informarsi e scegliere quella che vede più congeniale a sè. Per cui, passo solo ad illustrarvi quelle che potranno essere le vostre scelte ma cercando di essere il più imparziale possibile :)!
Quello che voglio dirvi è che già c'è una confusione tra quello che è il parto naturale e il parto fisiologico che non sono la stessa cosa.
Un parto naturale è un parto che avviene per via vaginale, ma se quel parto si svolge con l'ausilio di un'anestesia epidurale, di infusioni di ossitocina sintetica, di un'episiotomia, ecc. non ha più nulla di naturale. E' un parto che avviene sempre per via vaginale ma fisiologico per l'intervento di "elementi" esterni. Quindi un parto che si possa definire effettivamente naturale, avviene senza interventi esterni! E' il caso, ad esempio, dei parti in casa.
So che con questo posso destabilizzare qualcuna, però è importante essere consapevoli del parto che si vuole o di come si è partorito.
Quello più consigliato, ovviamente, è il parto naturale. Inizia spontaneamente e si mantiene tale fino alla nascita del bambino.
Fra i vantaggi favorisce un veloce recupero della mamma, aiuta il neonato ad attivare le funzioni polmonari e, statisticamente, favorisce anche l'allattamento al seno.
In ospedale, devo dire, non mi è mai capitato di assistere ad un parto naturale, perchè in ambito ospedaliero, tendono come prima cosa a inserire il catetere venoso per eventuali terapie (a meno che non ci si presenti con un piano del parto di cui poi parleremo). Ovviamente, con i parti a domicilio mi si è aperta un'altra realtà.
Il parto, diventa operativo quando si passa all'utilizzo del forcipe o della ventosa (queste tecniche normalmente servono ad accelerare i tempi).
Un'altra possibilità è il parto in acqua, che si può fare in speciali vasche (birth pool). L'acqua calda (intorno ai 37°) allevia il dolore e facilita i movimenti della mamma. E ci sono vantaggi anche per il bambino che viene al mondo in maniera più soft, più dolce, passando dal liquido amniotico all'acqua della vasca.
E' possibile, se l'ostetrica è provvista di una birth pool, partorire in acqua anche in casa (volendo in casa è possibile partorire anche nella vasca da bagno, mi è capitato di vedere anche questo :)!). Partorire in casa è un po' il ritorno alle origini, è un modo molto intimo di partorire. Se la gravidanza è trascorsa in salute, è possibile farlo, basta trovare sul territorio ostetriche, come me, che approcciano anche questo tipo di parto.
Il parto in analgesia è un parto medicalizzato; si svolge mediante la somministrazione di anestesia mediante un sottile catetere in plastica situato nella zona epidurale o peridurale della colonna vertebrale e richiede un continuo accertamento della pressione arteriosa materna e dei battiti cardiaci del feto. Nelle donne che presentano problemi alla schiena, che sono allergiche all'anestetico, non è possibile farlo ma potrebbe essere un'alternativa a coloro che soffrono di tocofobia (paura eccessiva del parto), per non arrivare al cesareo.
E poi, ovviamente, abbiamo il parto cesareo, ancora molto diffuso (si spera solo nei casi in cui sia necessario). Si tratta di un'operazione chirurgica in cui viene eseguito un taglio addominale per estrarre il bambino. Il cesareo è utile quando ci sono realmente dei casi di emergenza (una sofferenza reale della mamma o del bambino ad esempio).
Spero di avervi dato qualche informazione utile per il vostro parto e ricordate, comunque, che nessuna deve sentirsi "meno mamma" per la modalità in cui ha scelto di partorire (magari perchè avete scelto di non provare dolore). Mamme si diventa dal momento del concepimento e si continua ad esserlo giorno dopo giorno.
Le giuste informazioni, di un'ostetrica, di un'amica, di una mamma, o frequentando i corsi di accompagnamento alla nascita, vi danno la possibilità di scegliere ma è importante anche che conosciate le vostre potenzialità.
La donna deve essere consapevole di poter affrontare il parto, anche senza strumenti esterni. Nessuna di noi si aspetta che sarà una passeggiata, ma arrivare pronte, consapevoli di quello che sarà, delle sensazioni che si proveranno, delle nostre forze, aiutandoci con le varie tecniche (respirazione, massaggi, acqua calda, ecc), libere di poterci muovere e scegliere le posizioni che assecondano il dolore, consapevoli che il dolore ci deve attraversare come un'onda, imparando quindi ad accoglierlo e non a respingerlo, sicuramente aiuterà a fare una scelta più consapevole e magari avremo voglia di partorire senza aiuti esterni e senza rischiare di medicalizzare eccessivamente la nascita del nostro piccolo :).
Quello che voglio dirvi è che già c'è una confusione tra quello che è il parto naturale e il parto fisiologico che non sono la stessa cosa.
Un parto naturale è un parto che avviene per via vaginale, ma se quel parto si svolge con l'ausilio di un'anestesia epidurale, di infusioni di ossitocina sintetica, di un'episiotomia, ecc. non ha più nulla di naturale. E' un parto che avviene sempre per via vaginale ma fisiologico per l'intervento di "elementi" esterni. Quindi un parto che si possa definire effettivamente naturale, avviene senza interventi esterni! E' il caso, ad esempio, dei parti in casa.
So che con questo posso destabilizzare qualcuna, però è importante essere consapevoli del parto che si vuole o di come si è partorito.
Quello più consigliato, ovviamente, è il parto naturale. Inizia spontaneamente e si mantiene tale fino alla nascita del bambino.
Fra i vantaggi favorisce un veloce recupero della mamma, aiuta il neonato ad attivare le funzioni polmonari e, statisticamente, favorisce anche l'allattamento al seno.
In ospedale, devo dire, non mi è mai capitato di assistere ad un parto naturale, perchè in ambito ospedaliero, tendono come prima cosa a inserire il catetere venoso per eventuali terapie (a meno che non ci si presenti con un piano del parto di cui poi parleremo). Ovviamente, con i parti a domicilio mi si è aperta un'altra realtà.
Il parto, diventa operativo quando si passa all'utilizzo del forcipe o della ventosa (queste tecniche normalmente servono ad accelerare i tempi).
Un'altra possibilità è il parto in acqua, che si può fare in speciali vasche (birth pool). L'acqua calda (intorno ai 37°) allevia il dolore e facilita i movimenti della mamma. E ci sono vantaggi anche per il bambino che viene al mondo in maniera più soft, più dolce, passando dal liquido amniotico all'acqua della vasca.
E' possibile, se l'ostetrica è provvista di una birth pool, partorire in acqua anche in casa (volendo in casa è possibile partorire anche nella vasca da bagno, mi è capitato di vedere anche questo :)!). Partorire in casa è un po' il ritorno alle origini, è un modo molto intimo di partorire. Se la gravidanza è trascorsa in salute, è possibile farlo, basta trovare sul territorio ostetriche, come me, che approcciano anche questo tipo di parto.
Il parto in analgesia è un parto medicalizzato; si svolge mediante la somministrazione di anestesia mediante un sottile catetere in plastica situato nella zona epidurale o peridurale della colonna vertebrale e richiede un continuo accertamento della pressione arteriosa materna e dei battiti cardiaci del feto. Nelle donne che presentano problemi alla schiena, che sono allergiche all'anestetico, non è possibile farlo ma potrebbe essere un'alternativa a coloro che soffrono di tocofobia (paura eccessiva del parto), per non arrivare al cesareo.
E poi, ovviamente, abbiamo il parto cesareo, ancora molto diffuso (si spera solo nei casi in cui sia necessario). Si tratta di un'operazione chirurgica in cui viene eseguito un taglio addominale per estrarre il bambino. Il cesareo è utile quando ci sono realmente dei casi di emergenza (una sofferenza reale della mamma o del bambino ad esempio).
Spero di avervi dato qualche informazione utile per il vostro parto e ricordate, comunque, che nessuna deve sentirsi "meno mamma" per la modalità in cui ha scelto di partorire (magari perchè avete scelto di non provare dolore). Mamme si diventa dal momento del concepimento e si continua ad esserlo giorno dopo giorno.
Le giuste informazioni, di un'ostetrica, di un'amica, di una mamma, o frequentando i corsi di accompagnamento alla nascita, vi danno la possibilità di scegliere ma è importante anche che conosciate le vostre potenzialità.
La donna deve essere consapevole di poter affrontare il parto, anche senza strumenti esterni. Nessuna di noi si aspetta che sarà una passeggiata, ma arrivare pronte, consapevoli di quello che sarà, delle sensazioni che si proveranno, delle nostre forze, aiutandoci con le varie tecniche (respirazione, massaggi, acqua calda, ecc), libere di poterci muovere e scegliere le posizioni che assecondano il dolore, consapevoli che il dolore ci deve attraversare come un'onda, imparando quindi ad accoglierlo e non a respingerlo, sicuramente aiuterà a fare una scelta più consapevole e magari avremo voglia di partorire senza aiuti esterni e senza rischiare di medicalizzare eccessivamente la nascita del nostro piccolo :).
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