La gravidanza
Ciao a tutte, iniziamo col dire che la gravidanza come processo fisico ed emotivo è la vera preparazione al parto. In nove mesi il corpo e l'emotività della donna si modificano sotto l'impulso ormonale. Fisicamente, non solo aumentano struttura e volume di seno e utero ma aumenta anche il volume respiratorio (più 20% di ossigeno), aumenta il volume plasmatico e la gettata cardiaca, aumenta l'attività di tutte le ghiandole endocrine, aumenta il metabolismo di base e quindi la temperatura corporea, aumentano il flusso renale, l'attività epatica, i livelli di zuccheri, grassi e proteine nel sangue; ecc.; rallenta invece tutta la muscolatura liscia, quindi la digestione, la motilità intestinale, il riflusso venoso ecc.
Ai cambiamenti fisici, provocati come abbiamo detto dagli ormoni, corrispondono dei cambiamenti emotivi, provocati dagli stessi ormoni (in maniera analoga): il progesterone rallenta: crea il bisogno di rallentare i ritmi della vita quotidiana, di dormire di più, di lasciare un po' la presa razionale sul mondo esterno, per dare più tempo-spazio a quello interiore; gli estrogeni ammorbidiscono: fanno emergere l'emotività, favoriscono la regressione (che non è altro che un maggiore contatto con la parte emotiva), mettono la donna in contatto con il bambino; arricchiscono: fanno "fiorire" la donna, la fanno diventare più bella, più piena (di emozioni), aumentano lo spazio interiore per fare spazio al bambino. Danno la sensazione di pienezza, di soddisfazione, profonda. La donna si concentra sulle proprie risorse e accumula energia.
Il primo trimestre è caratterizzato dall'impatto, dalla conflittualità tra l'essere io-individuo (conservare sé stesso) e l'essere madre (darsi all'altro, mettere da parte sé stesso per dare spazio all'altro), tra l'accettazione ed il rifiuto, ed è la fase dell'adattamento sia ai cambiamenti fisici che alla conflittualità emotiva intesa come nuova realtà di sé, come ridefinizione degli spazi per sé e per l'altro.
Il secondo trimestre è caratterizzato dal benessere, dall'equilibrio, dalla pace. La donna è in completa simbiosi con il bambino, esso è diventato una parte di lei. Si sente piena, gratificata, soddisfatta; è curiosa di sapere cosa vive il bambino nella pancia, come sarà.
In questo periodo si completa la formazione della placenta e la produzione ormonale raggiunge il suo livello pieno. Il bisogno di rallentare i ritmi è impellente. La donna perde interesse alle cose esterne, è completamente assorbita da quello che le succede.
E' il periodo del legame. Se questo legame non si crea, partorirlo, lasciarlo andare, risulterà difficoltoso.
Il terzo trimestre è caratterizzato dalla separazione. Il bambino è ormai così grande da poterne percepire bene i contorni. Sta "prendendo corpo", diventa un individuo, realtà. Si mette a testa in giù e da segni di voler nascere. Non divide più i suoi ritmi sonno-veglia con la madre, ma acquista i propri. Scalcia forte.
Tutto ciò fa sentire la mamma vicina al parto, e nascono anche le sue paure.
Cominciano i preparativi. L'ormone attivo ossitocina porta all'istinto di nidificazione. Bisogna imbiancare, murare, traslocare, preparare lo spazio fisico per il bambino ed il suo corredo. A termine dei nove mesi il processo è compiuto e si da inizio al parto.
Quando iniziano le contrazioni del travaglio di parto la donna si ritrova a confrontarsi con la realtà del parto e con la realtà del dolore. Le contrazioni diventano ritmiche, vicine, forti. La donna si ritrova ad affrontare la realtà della nascita imminente, percepisce la testa del bambino, lo aiuta a venire al mondo.
Dal momento che la donna vede il bambino davanti a sé e lo prende in braccio, inizia di nuovo l'impatto con la realtà del bambino. Si sente capace, gratificata, piena. Dopo verrà assorbita dalla sua maternità. Si crea un legame intimo, simbiotico con il bambino.
Nel terzo trimestre di esogestazione avviene la separazione. Il bambino comincia a muoversi autonomamente, ad allontanarsi. Anche la mamma, pian piano, riprende la sua vita di donna.
In tutto questo, io assumo il ruolo di accompagnatrice, vigilatrice, facilitatrice per la donna in questo suo percorso, continuando l'assistenza da -9 a +9 mesi (e anche oltre)...💜
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