Accogliere il neonato

Ciao a tutte, allora..immaginate una situazione di totale relax..una spiaggia bianca, voi sul bagnasciuga a prendere il sole con solo il rumore delle onde, la sensazione di calore sulla pelle..e immaginate che improvvisamente su quella spiaggia si fiondano decine di persone che iniziano a urlare, sbraitare, correre, ricoprirvi di sabbia..l'idea non è molto piacevole, eppure è proprio così che la vita comincia. Il suono ritmico, l'oscurità, la temperatura costante sono spazzate via in un lampo e non appena il bambino cerca di aprire gli occhi, viene investito da una luce violenta. Si effettuano pratiche, manovre, controlli, sulla madre e sul bambino per verificare che tutto sia a posto. Un ingresso così diciamo che non è proprio quello che ci si augura, per questo è necessario diffondere la cultura alla buona nascita. 
In quasi tutti gli ospedali il neonato appena uscito dal canale del parto viene preso dall'ostetrica che lo mette a testa in giù, gli massaggia la schiena, gli aspira il muco dalle cavità orale e nasale per favorire i primi respiri e subito dopo avviene il taglio del cordone ombelicale, una pratica, questa, non necessaria nei primi attimi di vita del bambino. Per tagliare il cordone ombelicale bisognerebbe aspettare almeno che finisca di pulsare e che l'ultima quota di sangue arrivi al bambino. L'importanza di questi 5/10 cc di sangue in più sarà evidente nei mesi successivi, quando i sali minerali (il ferro in particolare) in esso contenuti, impediranno l'insorgere dell'anemia da carenza, soprattutto se il piccolo è nutrito con latte artificiale. 
Dopo il taglio del cordone, il piccolo passa in mano alla puericultrice che lo pulisce per asportare la vernice caseosa, gli posiziona un sondino nello stomaco attraverso il naso per verificare l'assenza di un'atresia esofagea (grave, ma rara malformazione caratterizzata dall'assenza di un tratto di esofago, con impossibilità alla nutrizione); pone una goccia di disinfettante in ciascun occhio per prevenire un'eventuale congiuntivite, pratica un'iniezione intramuscolare di vitamina K, nel gluteo del piccolo, per evitare la malattia emorragica del neonato; pone intorno al polso un'etichetta di identificazione; lo pesa; lo avvolge in un panno caldo o lo veste e infine lo porta alla madre perchè lo possa vedere: il contatto fisico diretto a volte non è permesso, è pericoloso, il piccolo può prendere freddo! E poi al nido, dove viene messo in una culla o in incubatrice se il peso è basso o se ha sofferto per un parto prolungato. Il primo giorno, anzi le prime ore di vita sono importantissime.
Lasciamo dunque che durante il parto tutto avvenga secondo natura, a meno che non insorgano problemi reali. Le manipolazioni descritte prima sono utili, anzi indispensabili, obbligatorie, in presenza di un neonato a rischio: ma oggi i neonati non corrono più il rischio di contrarre il gonococco attraverso la congiuntiva oculare. L'atresia esofagea è una patologia rara che si può riscontrare al momento della suzione, senza bisogno di infilare un sondino dal naso nello stomaco: il piccolo non riesce a deglutire e tossisce; solo allora ha senso fare la prova con il sondino. La malattia emorragica da carenza di vitamina K, compare se il neonato viene tenuto a digiuno per 12/24 ore. Pertanto la precoce introduzione di cibo permette lo sviluppo di un'abbondante flora batterica che producendo vitamina K impedirà l'insorgere della malattia emorragica.
Konrad Lorenz è stato uno dei primi scienziati a capire l'importanza delle prime ore e dei primi giorni di vita di un essere vivente animale, nello sviluppo dell'imprinting, cioè un legame particolare con una figura familiare, che in natura è ovviamente la madre, e che gli permetterà di crescere in modo equilibrato. Stessa cosa dovrebbe accadere nel mondo umano, fare in modo che si instauri l'imprinting, il legame madre-figlio. E' naturale che sia così. Mamma e bambino devono conoscersi e riconoscersi fin da subito con calma, senza fretta, senza movimenti bruschi. Nel grembo materno il bambino era avvolto da calde braccia che lo contenevano, lo scaldavano, lo facevano sentire al sicuro. Di colpo deve affrontare il trauma di uscire da questo meraviglioso mondo per entrare in un altro, sconosciuto, freddo, spaventoso. E' necessario comprendere ciò che è utile per entrambi: il bisogno di stare a contatto pelle/pelle senza interferenze. Tutte le risposte ai bisogni sono contenute nel corpo materno così come lo erano prima della nascita. 
Nelle prime settimane di vita il bambino possiede dei "riflessi arcaici" di sopravvivenza, uno dei quali è quello di suzione, per cui se gli si stimola la guancia avvicinandola al capezzolo, il bambino inizierà a succhiare con forza. Attaccare subito al seno il neonato ha tre importanti funzioni: la prima, favorire la conclusione del parto attraverso l'espulsione della placenta in modo fisiologico. La seconda importante funzione della suzione precoce è quella di stimolare la montata lattea e il latte di mamma essendo specie-specifico è l'unico alimento completo che può soddisfare i suoi bisogni. Il latte non "va via" per caso, ma sempre per qualche cattivo consiglio: se la mamma lo desidera il latte non manca. 
Con espressione paradossale ma significativa, un famoso ostetrico francese disse che "l'unica impossibilità all'allattamento materno è la mancanza dei due seni".
La terza funzione della suzione precoce è l'instaurarsi del legame affettivo madre-bambino, fondamentale nelle prime ore di vita. 
Prendete la decisione che ritenete più giusta per voi e il vostro bambino 💚





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