Acquaticità neonatale

Mi sono approcciata a questa "disciplina" solo da poco, e dopo aver preso il mio bel diplomino di acquamotricista, ho avuto la fortuna di trovare una piscina nella mia zona adatta per svolgere i corsi e quindi ho iniziato a farli. La soddisfazione che ne è venuta, è grande... adoro il sabato mattina andare dai piccoli pesciolini che mi aspettano contenti. 
Oggi, molte strutture realizzano questi corsi per neonati e bambini per fortuna perchè è importante che continuino ad amare l'acqua (d'altronde, loro, l'ambiente acquatico lo conoscono bene, vengono da un ambiente acquatico ed è un po' come ricordargli il grembo materno). 
Ma sapete com'è nato? In realtà in Australia ha lo scopo principale di ridurre l'incidenza di bambini morti per annegamento. Non vengono utilizzati nè galleggianti nè occhialetti, e i bambini vengono portati in acqua vestiti, con scarpe e pannolino (per aumentarne il peso e anche perchè se accidentalmente un bambino cade in una piscina o in acqua, non sarà sempre svestito, quindi lo si abitua ad avere addosso degli indumenti. 
L'acquaticità neonatale è un momento di relazione importante tra genitori e bambini, insieme sperimentano come il corpo si muove quando ci si trova in acqua e iniziare l'attività fisica nella prima infanzia, aiuta anche a sviluppare delle sane abitudini di vita, l'acquaticità neonatale rientra nel progetto. 
Lo scopo del corso comunque non è quello di imparare la tecnica al bambino. La tecnica, lo stile gli verà insegnato dopo, in un normale corso di nuoto.
L'acquaticità neonatale lavora sui riflessi innati del neonato/bambino rafforzando le sue competenze innate senza insegnare nessuna tecnica. Infatti i corsi sono rivolti ad una fascia di età dai 0 ai 36 mesi. Nell'acquaticità neonatale il genitore entra in piscina con il bambino ed insieme eseguono gli "esercizi". Può capitare che il bambino in quel momento non abbia voglia di fare un determinato esercizio, si asseconda la sua volontà e lo si cambia, scegliendone uno che apprezza di più. 
I primi 3 anni rappresentano un periodo ricco di acquisizione. 
Uno degli esercizi più divertenti ma che preoccupa molto i genitori, sono le immersioni dei neonati ma va ricordato che hanno il riflesso di apnea che si manifesta solo quando il volto del neonato viene immerso o stimolato facendo cadere ad esempio dell'acqua sul viso. Anche qui è importante non forzare il bambino ma accompagnarlo ad immergersi se è pronto a farlo (il bambino ce lo fa capire). 
Non abbiate paura che il vostro bambino non abbia questo riflesso. tutti i neonati vivono nella vita intrauterina a contatto con il liquido amniotico e riescono a sopravvivere proprio grazie al diving reflex. 
Il bambino potrebbe tossire, soprattutto durante le prime immersioni. Va ricordato che non rischia il soffocamento perchè il liquido (l'acqua) non può ostruire la trachea e con la tosse riesce ad espellere l'acqua ingerita. 
Ogni bambino/neonato ha i suoi tempi, è unico.
Quindi ci sarà il bambino più pauroso che vorrà rimanere attaccato alla mamma e quello più spericolato. 
I bambini, comunque, non devono essere forzati, vanno stimolati nel fare un esercizio ma se non lo preferiscono non deve essere un problema.
Quando possono iniziare? Sin da subito, basta che l'ombelico sia cicatrizzato e che la mamma si sia ripresa dal parto. 
Non c'è bisogno che abbiano le vaccinazioni per effettuare il corso ma l'importante è che non partecipino almeno per la settimana successiva alla vaccinazione perchè le difese immunitarie si abbassano.
Unica regola è per i bambini asmatici che non possono partecipare ai corsi.
Se bevono il latte di mamma possono tranquillamente entrare in acqua, con il latte in formula sarebbe opportuno aspettare almeno un'oretta, se invece già sono passati alla pappa, c'è da aspettare 30 minuti per la frutta e 40 per la banana. 
In qualsiasi posto siate, vi consiglio di fare questo corso, aumentate il legame con il vostro bambino, dedicate a lui questo tempo, vi divertite insieme, vi accorgerete di quante capacità ha già ❤️








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