Quale nome dare?
"Nome omen", come dicevano i Romani, nel nome è scritto il destino di una persona.
Nella scelta del nome entrano in gioco tanti fattori. Un tempo i nomi si sceglievano soprattutto nel rispetto di una tradizione familiare: per cui si dava il nome del nonno, di uno zio, del padre, con conseguente numero romano (I, II, III) o seguito dall'appellativo JUNIOR. Oggi, in realtà, noto che almeno al sud, dove vivo, molte famiglie ancora mantengono questa tradizione, non utilizzando più il numero romano o l'appellativo junior, ma chiamando il bambino, spesso, soprattutto il primo maschio come il nonno paterno: noi la chiamiamo la cosiddetta "supponta". L'importante è non dare un nome di cui poi debba imbarazzarsi o vergognarsi da grande. A volte vengono scelti nomi "classici", di validi condottieri o figure spiccate della letteratura, della storia. Alcuni prediligono nomi originali e unici.
La legge ci prova a tutelare i bambini. Il giudice può non approvare la scelta di un nome "ingombrante" o che può recare danno nella vita sociale di un bambino. Tra l'altro non si può dare, secondo la legge, lo stesso nome del padre.
Alcuni genitori privilegiano nomi esotici.
Spesso, i genitori si affidano anche al fratello maggiore, dando a lui la possibilità di scegliere il nome per il nuovo arrivato e sperando, così, di ridurre anche la gelosia.
Tante scelte diverse..certo il nome non rispecchia sempre la personalità della persona: quanti Felice tristi a questo mondo...♥️
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